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La Storia di Santa Rita da Cascia

Santa Rita da Cascia

 

Santa Rita da Cascia è nata nel 1381, nella cittadina di Roccaporena, a 5 chilometri da Cascia, e battezzata col nome di Margherita, si sposò, per volere del padre, rinunciando alle sue più profonde aspirazioni di entrare in un convento Agostiniano.

La sua condotta esemplare e il suo carattere mite, spinse il marito, violento ed impulsivo, ad abbandonare le armi per convertirsi al lavoro, dopo 18 anni caratterizzati da un matrimonio violento e travagliato.

Il marito, Paolo Mancini, fu in seguito ucciso, probabilmente dai suoi ex compagni, a causa di rancori passati e tradimenti.

Margherita (Santa Rita da Cascia) , al fine di evitare infinite e sanguinose vendette, non serbò odio per gli assassini, ma pregò per i suoi due figli, Giangiacomo Antonio e Paolo Maria, che probabilmente stavano pensando ad una vendetta.

Successivamente Margherita trovò accoglienza nel Monastero delle Suore Agostiniane di Maria Maddalena.

La notte del Venerdì Santo, nel 1432, Margherita ricevette le stigmate da una spina della corona del Crocefisso che, secondo la tradizione, le si conficcò in fronte.

A causa della stigmata sulla fronte e delle le precarie condizioni di salute rimase malata a letto per molto tempo.

Secondo la tradizione seicentesca, Santa Rita da Cascia è strettamente legata alle api; infatti si dice che quando nacque apparvero api bianche sulla sua culla, allo stesso modo apparvero api nere sul suo letto di morte.

Si dice, inoltre, che nonostante la fredda stagione, nell’inverno prima di morire Santa Rita da Cascia chiese alla cugina di prendere una rosa e due fichi nel suo orto a Roccaporena.

La cugina, incredula pensò che Rita stesse delirando, finché non trovò, tra la neve, ciò che aveva richiesto.

La rosa rossa e i fichi sono segni interpretati come la salvezza ed il candore dell’anima del marito e dei figli di Rita.

La monaca agostiniana si spense la notte del 22 maggio 1447.

Benché fosse oggetto di venerazione già negli ultimi anni della sua vita, fu beatificata solo nel 1628 da Papa Urbano VIII e il 24 maggio 1900 fu santificata da Papa Leone XIII.

In molti nel mondo oggi venerano Santa Rita da Cascia e portano con sè qualche oggetto che ricorda questa fede: collane, ma anche ciondoli o anelli di Santa Rita da Cascia.

Un semplice gesto che diventa anche un messaggio per chiunque lo vede.

 

Basilica di Santa Rita

 

Di notevole interesse sono sicuramente la Basilica e il monastero di Santa Rita da Cascia, che per la loro storia e la storia della Santa sono dei veri e propri centri religiosi di fama mondiale.

Il santuario, un intreccio di stili di imitazione di gotico e bizantino, è stato edificato nel 1937 e consacrato nel 1947, conserva la cella della santa e il suo roseto.

Sull’architrave, sopra la porta di ingresso, vi è il saluto alla santa “Salve Rita vaso d’amore sposa Cristo dolorosa/ tu dalle spine del Salvatore bella nasci come una rosa”.

L’aspetto attuale della basilica si deve alla volontà di Papa Pio XI, all’opera del Mons. Spirito Chiappetta ed al sostegno economico dei tanti devoti di Santa Rita da Cascia sparsi in tutto il mondo.

La Basilica, rivestita di travertino bianco, presenta un impianto a croce greca con quattro grandi absidi laterali e la cupola centrale che domina il presbiterio.

Alla realizzazione dell’edificio e dell’arredo hanno partecipato artisti moderni di rilevante fama, mentre le mura sono state affrescate dai migliori artisti del Novecento, quali Luigi Montanarini, Luigi Filocamo, Silvio Consadori e Gisberto Ceracchini.

Sul portale Eros Pellini ha scolpito dieci episodi della vita della Santa, mentre all’interno della Basilica, sono presenti lungo le pareti, in marmo di Carrara, le tappe della Via Crucis realizzate dallo stesso Pellini.

Il grande pulpito in noce è opera dello scultore Emilio Monti, mentre al centro della Basilica, sul pavimento troviamo lo stemma di Pio XII in marmi policromi.

Dietro una grande grata in ferro battuto si vede la cappella di Santa Rita, in stile neobizantino, dove riposano le sue spoglia terrene.

L’urna che contiene il corpo di Santa Rita risale al 1930. Sul basamento in marmo Eros Pellini ha scolpito Santa Rita dispensatrice di grazie, mentre sui quattro lati esterni dell’arca che contiene l’urna, sono rappresentate, da quattro angeli, le virtù cardinali: temperanza, fortezza, giustizia e prudenza.

Nel territorio circostante da visitare è sicuramente il centro di Roccaporena, ricco di ricordi legati a Santa Rita come la casa dove visse, l’orto del miracolo, lo scoglio ed il roseto.

 

Festa di Santa Rita da Cascia

Oggi Santa Rita da Cascia viene celebrata in tutto il mondo il 22 di maggio (giorno della sua morte). A Cascia si festeggia per dieci giorni, fino alla data del 22 maggio, durante i quali viene ripercorsa la storia e la tradizione della Santa.

La festa di Santa Rita è una festa del popolo, di Cascia e non, che vuole partecipare agli eventi ritiani, fermarsi accanto all’urna della Santa e trovare quella pace e quel raccoglimento che solo un luogo sacro può dare.

Dal 12 al 20 maggio ci si prepara per la festa del 22, giorno in cui viene effettivamente celebrata la Santa, al termine di ogni celebrazione in Basilica, i fedeli possono avvicinarsi all’urna che custodisce il corpo di Santa Rita.

La domenica di maggio che precede la festa viene organizzata la Processione dello Stendardo, istituita dal Comune di Cascia nel 1731 per ringraziare Rita della sua protezione sulla città in occasione del terremoto del 1730.

Nello stendardo, che un tempo veniva portato in processione, è raffigurato, da un parte, l’ingresso di Santa Rita nel Monastero agostiniano di Santa Maria Maddalena, dall’altra, la Santa nel momento in cui ricevette le stigmate.

Nei due giorni precedenti la festa della Santa avviene il Riconoscimento Internazionale di Santa Rita, dove, ogni anno vengono riconosciute quelle donne di oggi che sono portatrici del messaggio ritiano nel mondo, alle donne protagoniste di questo prestigioso riconoscimento viene consegnata una pergamena che attesta la loro opera.

In questi due giorni ha luogo anche il “Transito di Santa Rita da Cascia”, una cerimonia liturgica che ricorda la morta di Rita e la Fiaccola, attraverso questo momento particolare Cascia rivive la tradizione della sera in cui in tanti accorsero al monastero per accompagnare Rita nel suo ritorno al Padre, migliaia di fiammelle vengono accese creando così uno spettacolo unico, mentre un atleta giunge con la fiaccola sul sagrato della Basilica.

La fiaccola viene consegnata al rappresentante della città gemellata con Cascia, che accende il tripode votivo.

Il 22 maggio, giorno della festa, ha luogo il Corte Storico, una rievocazione in costume della vita di Rita e delle persone che ne hanno fatto parte, la Pontificazione, una solenne celebrazione liturgica in onore della Santa ed infine la Benedizione delle rose, quando, a chiusura del Pontificale, i numerosi pellegrini alzano verso il cielo le rose.

Il gesto vuole significare la raccolta di quanta più grazia possibile dalla benedizione effettuata dal celebrante, così da poterla condividere con i propri cari.

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